Giovanna Andreassi

Pittrice Fotografa Performer Scultrice

Quando visiti New York per la prima volta, la sensazione è quella di conoscerla da sempre.

Gli occhi guardano verso l’alto, in basso, a destra e a sinistra. Forse con l’intento di ritrovare nella memoria quelle immagini già viste e per chissà quante volte sullo schermo di un televisore.

Quando invece vivi a New York in un bilocale, nella parte ovest di Manhattan, lo sguardo va oltre ai grattacieli, ai parchi o ai musei, e quant’altro. Nella città in cui tutto è a portata di mano, tra le luci e i rumori delle strade affollate da mille culture diverse, è facile scontrarsi con le persone che corrono agitate dà una parte all’altra della città, o al contrario sedute e assenti nella metro con il capo chino sul giornale.

Nel meritocratico ombelico del mondo cerchi di relazionarti con le persone, di apprendere i loro usi e costumi. Ma nella città che non dorme mai tutto si muove velocemente, il tempo è tiranno.

Senza accorgertene, solo pochi attimi si trasformano in racconti da imprimere sulla tela.

Poi il sogno americano svanisce.